Barcellona: tre giorni al Mobile World Congress 2013

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La scorsa settimana si è svolta l’edizione 2013 del Mobile World Congress, la più importante fiera al mondo sulla telefonia mobile, manifestazione che man mano si sta aprendo a tutto l’ecosistema e alle tematiche di frontiera che vanno dalle smart cities alle automobili “intelligenti”.
Barcellona, città ospita l’evento oramai da parecchio tempo, quest’anno ci ha riservato qualche cambiamento: una nuova sede nella fiera della città catalana, Fira Gran Via, più grande, più moderna e forse più dispersiva.
Oltre duemila espositori da tutto il mondo hanno intrattenuto per quattro giorni i circa 70 mila visitatori stimati dall’organizzazione. Noi ci siamo stati e le impressioni sono state ottime sin dal nostro arrivo. Dalla consegna del badge presso il terminal dell’aeroporto, ai trasporti inclusi per tutta la città, ai servizi all’interno della fiera.
Fra gli espositori presenti operatori di telefonia mobile, produttori di hardware e software, automobili e tecnologia per i più svariati settori. Un padiglione dedicato alle rappresentanze delle varie nazioni, dove i singoli stati hanno messo in mostra il meglio della propria tecnologia, servizi e capacità di innovare. Prima nota negativa (almeno per noi italiani): nonostante la presenza di alcune piccole realtà fra gli espositori e del potenziale che abbiamo nel nostro paese,  mancava appunto uno stand “Italia”. Difficile capire il perché, anche se possiamo accontentarci della spiegazione più semplice: l’incapacità di fare sistema, la miopia di chi in Italia dovrebbe occuparsi di creare un network di queste realtà per presentarle tutte assieme, unite su un fronte unico, all’estero. Così non abbiamo potuto far altro che accontentarci di ammirare quelli di Germania, Francia, Irlanda, Inghilterra, ma anche del Marocco, Romania e Lituania…

Un’edizione a detta di tutti forse un po’ sottotono. Alcuni dei “big” non erano presenti fra gli stand: solo per citarne alcuni Microsoft, Rim e Google che hanno scelto di essere presenti in modo diverso, chi noleggiando spazi in hotel all’esterno della fiera, chi organizzando eventi “collaterali”. Strategie diverse, che puntano a far vivere un’esperienza particolare al visitatore o forse, in alcuni casi, a contenere i costi. Degno di nota il Blackberry Z10, il nuovo smartphone con cui Rim tenterà la rimonta nei confronti degli “avversari”. Abbiamo avuto modo di provarlo e nonostante i diffusi pregiudizi sulla precaria maturità del sistema operativo ci ha lasciato piacevolmente sorpresi.

Fra i temi caldi di quest’anno particolare attenzione da parte degli operatori è stata data alla connettività (LTE/4g), all’hardware – in particolare   processori e apparati per le telecomunicazioni – e alle soluzioni innovative di pagamento che semplificano il processo sia a chi vende che a chi acquista. Molto sentita la tematica NFC (Near Field Communication), tecnologia che sta prendendo piede ma che ancora non decolla. Presenti diversi vendor a mostrarne le possibili applicazioni, dai pagamenti di piccole somme alle azioni quotidiane, come l’apertura della serratura di una porta avvicinando semplicemente lo smartphone. Nota interessante: la tecnologia NFC è stata utilizzata per la prima volta anche dal MWC per permettere ai visitatori di accedere alla fiera col proprio telefonino.

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Più di uno stand dedicato al tema delle smart cities, le città “intelligenti” del futuro, l’internet of things, degli oggetti connessi in rete e dell’immancabile domotica. Presenti anche Ford e Chevriolet, produttori di automobili che in un futuro non troppo remoto (in verità già da adesso su alcuni modelli) permetteranno agli sviluppatori di interagire con l’autovettura e con le informazioni raccolte dai principali sensori. Tra gli stand più importanti meritano una citazione per dimensioni e “impressione scenica” quelli di Nokia (con tanto di area lunch e area relax) e Samsung, seguiti da Lg e Htc. In bella mostra smartphone, tablet, televisori, lettori di varia natura. Caricatori a induzione per standardizzare la ricarica ed eliminare i cavi, applicazioni e protocolli proprietari con lo scopo di creare un ecosistema “all inclusive” ma chiuso (es. una suite di collaboration per l’ufficio ben fatta su tecnologia proprietaria di Lg). Nokia col modello di punta, il Lumia 920 e tutte le fasce minori. Htc col nuovo “One”. Samsung con gli innumerevoli modelli di smartphone, tablet e televisori.

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Un’area dedicata alla stampa, workshop e tavole rotonde. Un padiglione intero dedicato al mondo della applicazioni: l’App Planet di questa edizione ha riservato alcune grandi anteprime, come l’attesissimo sistema operativo di Ubuntu per smartphone e dispositivi mobili, il sistema operativo di Firefox, e decine e decine di produttori di applicazioni di vario genere, più o meno innovative.
Degni di nota un ottimo mix di gamification, realtà aumentata e internet of things: una sfera di plastica comandabile da tablet che al tempo stesso crea sullo schermo del device un campo da gioco e infine una curiosa soluzione per impermeabilizzare smartphone e dispositivi di vario tipo.

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Eventi come questo non si fanno mancare nulla. Ecco che la sera del martedì ci mettiamo in fila per l’evento di Google: l’Android party al Razzmatazz di Barcellona, uno dei locali più famosi della città. Serata a tema con animazione e stanze a tema (vi dico solo che i camerieri indossavano un fac simile dei Google Glasses, roba da super nerd!). La seconda sera invece siamo andati al party organizzato dal WIP – wireless industry partnership – un aggregatore di community di sviluppatori (e molto altro). Una serata perfetta per espandere il proprio network di conoscenze, dove fra una birra e l’altra ti può capitare di parlare con uno sviluppatore di Mozilla, un manager di una grossa società o semplicemente un connazionale col quale potrai, magari, collaborare in Italia.

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Durante la giornata di giovedì, l’ultima, siamo stati al WIPJam, un hackathon all’interno di un contesto che prevedeva workshop e iniziative di contorno. Per la cronaca, anche se particolarmente provati dalla serata precedente, due di noi hanno partecipato ricevendo una menzione nella categoria Intel.

Per concludere, una bella esperienza che consiglio a tutti. Un fiume di gente proveniente da tutto il mondo che da vita ad un’atmosfera internazionale particolare: un ottimo ambiente per fare networking.

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